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#1Fardemoi: cos'è l'identità oggi?

Questa settimana iniziamo un lavoro di approfondimento delle tematiche contenute all’interno della produzione artistica di #Fardemoi.


Prima di fare questo occorre però spendere un paio di parole sull’etimologia del nome del progetto. #Fardemoi, dal verbo francese farder significa truccami/ingannami.


La pièce di danza contemporanea e physical theater è stata inizialmente concepita, da Francesco e Maxime, come un lavoro atto a sondare, e scandagliare successivamente, il tema dell’identità nella società contemporanea.


Uno degli aspetti importanti, dal quale vorrei partire e sul quale si basa la scrittura coreografica di #Fardemoi, è quello della crisi dell’identità della persona e della conseguente consapevolezza della molteplicità delle identità collettive.


I mascheramenti in questo senso, sono pretesti che vengono utilizzati dall’individuo per inserirsi più o meno efficacemente all’interno della società, per confrontarsi o “sentirsi all’altezza” dell’altro con il quale si confronta.


Le prime settimane di scrittura coreografica di #Fardemoi sono partite proprio da questa crisi di cui gli artisti in primis sono stati i protagonisti.


La parte più complessa di questo percorso di ricerca, ma sicuramente la più affascinante, consiste nel disvelamento degli aspetti che compongono la personalità di ognuno. Aspetti che molte volte sono presenti in maniera inconscia e che solo con dedizione e fatica possono essere “tirati fuori”. Questo lavoro di introspezione personale non è semplice. Si tratta di una prima fase in cui l’artista deve far i conti con se stesso, chiedersi e confrontarsi con quelle parti di sé profonde e sotterrate.


Ogni artista è "genio solitario" e "anima in connessione".

L'artista è genio solitario in quanto ha inscritti all'interno del suo essere la creatività e la passione. Così alla pari di un fiume in piena queste si muovono, scavano l'animo dell'artista per poi straripare all'infuori di lui con una carica esplosiva, coinvolgendo tutto ciò che c'è intorno.


L'artista è anche in piena connessione con il mondo circostante in quanto fonte primaria di energia e nutrimento. Il rapporto con la Terra e con tutte le forme di vita crea una forza in grado di mantenere tutto insieme in equilibrio.


All'interno di ogni artista vi dimorano due forze opposte ma complementari: una passionale e distruttiva e una sinergica ed equilibrata.


Ogni artista deve rendersi consapevole di questo dualismo. Si tratta di un lavoro molto intimo e personale ma che inevitabilmente coinvolge tutto quello che "ci sta intorno" .


I nostri artisti in questo momento hanno intrapreso un percorso che li condurrà ad essere maschere nude.


Si muovono nello spazio senza alcun abito, senza protezioni né corazze. Si stanno lasciando scorrere.

È questa la prima fase del progetto.




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